Il titolo rappresenta un segnale metapragmatico con cui il lettore viene in contatto prima di aprire il libro e segna la zona di incontro del testo con ciò che si trova al di là di esso. Il titolo deve individuare e identificare il testo, isolandolo dalla moltitudine di prodotti della stessa natura. La selezione di un certo tipo di titolo rimane un atto decisivo per un’opera di finzione, dato che questo funziona quale programmatore del discorso letterario e ne determinerà la struttura in conformità con le idee suggerite in una maniera allusiva, metaforica, nascosta, sia diretta, aperta, immediata. L’apertura semantica del romanzo La coscienza di Zeno di Italo Svevo ha alla base una formula che seleziona un sostantivo astratto, ma polisemico, coscienza, costituito come reggente di un sostantivo in genitivo, di Zeno. Messo in una posizione strategica, il semema coscienza attira l’attenzione e determina e induce „il reato” della lettura, imponendolo come maniera di reagire nei confronti dei valori semantici contestuali, nei luoghi chiave della narrazione.
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